Progetto
“Geopolymer technology for a clean and sustainable future – GeoT-NET” è stato finanziato nel contesto del Bando competitivo “Horizon Europe Seeds” dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro attraverso il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) assegnato all’Ateneo per “Iniziative di ricerca interdisciplinare che esplorino temi di rilievo trasversale per il PNR”.
Il progetto “Geopolymer technology for a clean and sustainable future – Geot-net” è uno degli oltre 70 progetti finanziati dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro attraverso il Bando competitivo di Ateneo denominato “Horizon Europe Seeds”, un’iniziativa compresa nella politica della ricerca dell’Università di Bari Aldo Moro volta a sostenere l’eccellenza della ricerca e a favorire la collaborazione tra ricercatori dell’Ateneo appartenenti a differenti aree culturali. A tal fine, i progetti finanziati si impegnano a sviluppare proposte di ricerca altamente transdisciplinari, basate sulla presenza di competenze, strutture e personale, che possano integrarsi efficacemente, rafforzando la competitività dell’Università di Bari rispetto all’accesso ai finanziamenti europei, con particolare riferimento al programma Horizon Europe. Nei 18 mesi di attività previsti dal bando, l’obiettivo finale è costruire la base per una candidatura progettuale a valere su bandi del programma Horizon Europe e/o redigere un “Memorandum of Understanding” finalizzato a creare un network europeo candidato a presentare una “proposta progettuale” in risposta ad un bando del programma Horizon Europe.
Il progetto GeoT-net si identifica in due dei sei Cluster individuati nel Pillar 2 del programma Horizon Europe precisamente il Cluster 4 - Digital, Industry, Space e il Cluster 6 - Food, Bioeconomy, Natural Resources, Agriculture and Environment e coinvolge 9 ricercatori dell’Università degli studi di Bari afferenti a 3 aree disciplinari.
Principal Investigator: Daniela Pinto
Area 3 (Scienze Chimiche): Lucia D’accolti (K.A.), Immacolata C. Tommasi, Michele Casiello
Area 4 (Scienze della Terra): Daniela Pinto (K.A.), Marina Clausi, Maria Lacalamita
Area 13 (Scienze economiche e statistiche): Vera Amicarelli (K.A.), Giovanni Lagioia, Viviana Fanelli
Obiettivo del progetto è sostenere la sfida dell’innovazione nel settore edile attraverso la creazione di un network finalizzato all’implementazione di materiali green altamente versatili e funzionalizzanti, ottenuti con processi tecnologici a bassa impronta di carbonio e privilegiando l’uso di materiali di scarto.
In linea con le politiche dell’Unione Europea (UE) e con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per il benessere sociale, ambientale ed economico delle future generazioni (Sustainable Development Goals) il progetto si prefigge di:
- promuovere la competitività industriale e lo sviluppo economico favorendo un’edilizia sostenibile
- innescare processi virtuosi di economia circolare valorizzando gli scarti e riducendo l’uso di materie prime non rinnovabili
- intervenire sui cambiamenti climatici riducendo la quantità di gas serra in atmosfera
- favorire la cooperazione tra comunità scientifica, impresa privata, istituzioni e società civile
La proposta progettuale è basata sull'utilizzo metodologie produttive in grado di ridurre la carbon footprint, come quella della geopolimerizzazione. Tale metodologia si basa sulla reazione chimica tra una polvere allumosilicatica reattiva ed una componente alcalina, fino al raggiungimento dell’indurimento con formazione di un gel prevalentemente amorfo.
La reazione tra il precursore solido e la componente attivante (generalmente in soluzione liquida) avviene a temperatura ambiente (o comunque a bassa temperatura) e dà luogo a materiali con differenti proprietà fisico-meccaniche (elevata resistenza meccanica e termica, durabilità agli agenti chimici, conducibilità termica) in funzione del mix-design e delle condizioni di maturazione.
Il precursore solido può essere costituito da materie prime naturali, oppure materiali di scarto purchè ricchi in silicio e alluminio.
L’aggiunta di opportuni ossidi metallici nanostrutturati o altri additivi, sia in fase di preparazione del geopolimero, che per successiva impregnazione, permette di ottenere materiali con specifiche proprietà catalitiche e/o adsorbenti che possono risultare particolarmente efficaci nell'abbattimento di inquinanti organici e inorganici